The animals’ welfare associations from Germany “Animal Welfare Foundation” and from Switzerland “Tier Schutz Bundzurich”, have given us mandate to submit formal complaint to the European Union Institutions about the violation of the EC Regulation No. 1/2005 on the transport of live animals from the European Union to Turkey by 13 Member States.
In this regard, the complaint was submitted to the Commission and to the EU Parliament on May 16th. Moreover, on June 3rd we had a meeting with the DG Sante during which they informed us that they were evaluating our complaint.
However, given that during the summer the situation at the EU/Turkish border was getting worse, on November 13th we submitted an integration of the complaint in which we reported the terrible situation at the border and the continuous and serious violations of the Regulation No. 1/2005 by some Member States.
Hence, we are waiting for an answer from the Commission about the possibility to open infringement procedures against the 13 Member States that we had denounced.
Il 21 novembre u.s. abbiamo avuto l’onore di essere invitati, in qualità di legali dell’associazione di protezione animale tedesca Animal Welfare Foundation, a prendere parte ad un meeting organizzato a Bruxelles dall’Eurogruppo per gli Animali dedicato al tema del trasporto di animali vivi dall’Unione europea alla Turchia.
Nel corso di tale incontro si è cercato di stabilire una strategia comune, ponendo l’attenzione sulla denuncia che abbiamo inoltrato alla Commissione europea il 16 maggio u.s. contro 13 Stati membri per la violazione del Regolamento CE 1/2005 sul trasporto di animali vivi (di cui avevamo parlato nella nostra ultima newsletter) e della sua integrazione depositata il 13 novembre u.s.
A tale proposito, nell’ambito di quest’ultima abbiamo denunciato la drammatica situazione alla frontiera turca durante il periodo estivo, sia per la chiusura da parte delle autorità turche del control post RoyalHaskovosito in Bulgaria a causa del propagarsi nella regione di Haskovo del virus che colpisce i bovini“LumpySkinDesease” (creando così gravissimi disagi agli animali poiché non avevano la possibilità di essere fatti riposare e rifocillati), sia perché le temperature al confine raggiungevano i 35-40°C (il Regolamento prevede che le temperature massime per consentire il viaggio siano 30°C e le autorità competenti degli Stati membri erano state preventivamente avvisate a giugno sia dalla Commissione che dalle autorità bulgare).
Inoltre, l’integrazione pone attenzione sulla qualità insufficiente dei controlli eseguiti dalle competenti autorità bulgare al punto d’uscita della frontiera i quali durano dai 15-30 minuti. E’ chiaro che risulta davvero difficile controllare in così poco tempo che tutti gli standard stabiliti dal Regolamento CE 1/2005 siano realmente rispettati (salute degli animali, il mezzo deve essere idoneo, il giornale di viaggio deve essere realistico, gli animali devono essere in condizioni idonee per poter continuare il viaggio, devono avere cibo, acqua e fieno a sufficienza, ecc.).
Per tale motivo, oltre a ribadire le nostre richieste presentate con la prima denuncia, abbiamo chiesto alla Commissione di verificare l’operato delle autorità competenti bulgare e di confrontare i dati che ogni anno tali autorità inviano alla Commissione con le prove da noi fornite tramite video, foto, dati. In aggiunta, abbiamo chiesto di prevedere delle linee guida chiare in caso di situazioni di emergenza come quella accaduta a causa della chiusura di RoyalHaskovo.
Infine, visto che dal 2010 al 2012 il Regolamento CE 1234/2010 prevedeva l’erogazione di fondi a favore degli esportatori di bovini che operavano verso paesi terzi subordinandola però al rispetto della normativa UE in materia di benessere degli animali stabilita dal Regolamento CE 1/2005, abbiamo chiesto alla Commissione di indagare sulla corretta erogazione di questi fondi e di verificare la giusta applicazione della normativa in tale periodo.
Allo stato attuale la denuncia e la sua integrazione sono al vaglio della Commissione. Attendiamo quindi fiduciosi, sperando che vengano aperte le relative procedure di infrazione nei confronti degli Stati membri denunciati.