Transazione da quasi 20 milioni di euro. Vago e Zuccarino pienamente assolti dagli addebiti penali
Il contenzioso ultramilionario fra l’Agenzia delle Entrate e il gruppo MSC è stato chiuso.
I primi accertamenti della Guardia di Finanza risalgono al febbraio 2013, ma la procedura si concluse un anno dopo con un verbale che contestava a MSC Crociere Spa (sede a Napoli), per il periodo 2007-2012, un maggiore imponibile ai fini IRES di 80,6 milioni di euro e un maggiore imponibile ai fini IRAP di 77,3 milioni. A dicembre del 2014, previi i sequestri disposti nell’autunno di quell’anno, l’Agenzia delle Entrate dette seguito al verbale.
L’oggetto della contestazione era il “transfer pricing” fra MSC Crociere e la sua controllata svizzera. Sostanzialmente si addebitava alla prima una fatturazione sottocosto delle prestazioni in favore della seconda al fine di eludere l’imposizione fiscale, mediante condotte che secondo gli inquirenti travalicavano nel penale.
Da questo punto di vista, però, Pierfrancesco Vago e Francesco Zuccarino, chiamati in causa quali rappresentanti rispettivamente della società svizzera e di quella italiana, sono nei giorni scorsi stati assolti con formula piena dal Tribunale di Napoli. Le motivazioni non sono ancora state depositate, ma il gruppo MSC ha diffuso una nota esprimendo soddisfazione per una sentenza “che ha chiarito in modo inequivocabile l’assoluta correttezza del comportamento dei due manager e della loro guida delle due società”.
Ugualmente soddisfatto l’avvocato genovese Giuseppe Giacomini, che ha assistito gli imputati dei profili penali: “Attendiamo le motivazioni, ma ritengo che per un’assoluzione piena i giudici debbano aver ritenuto completamente non provato l’impianto accusatorio, sposando invece quello difensivo e l’accurata ricostruzione delle condotte tenute dai manager. Del resto anche dal punto di vista fiscale la stessa Agenzia delle Entrate ha riconosciuto parte delle nostre ragioni e l’errore del proprio metodo, riducendo notevolmente le proprie iniziali pretese, che si aggiravano sui 40 milioni di euro”.
Invece, come si apprende dai bilanci di MSC Crociere Spa e della controllante italiana Marinvest (che per la lite con l’erario si sono affidati agli avvocati Guglielmo Maisto e Alfonso Stile), il contenzioso fiscale è stato chiuso con una transazione, sebbene le società del gruppo di Gianluigi Aponte abbiano specificato di aver scelto la conciliazione (già nel gennaio 2015) solo per ridurre tempi ed oneri del contenzioso, pur “non accettando” le contestazioni mosse loro dall’Agenzia delle Entrate.
Dai bilanci delle società coinvolte si apprende che la conciliazione è stata definita sul finire del 2015 e i pagamenti rateali stabiliti, che termineranno nel 2018, sono già iniziati. Per sanare la posizione relativa agli anni 2007-2013 ci si è accordati su un importo di 19,4 milioni di euro (ridotto a 16 mediante l’utilizzo di perdite fiscali precedenti), mentre per il 2014 è stato sufficiente un unico versamento di circa 1 milione di euro.
Cifre che in ogni caso si sono riverberate sui risultati di MSC Crociere e a cascata su Marinvest, che, per il versamento da 15,5 milioni di euro effettuato a favore della controllata per consentirle di onorare le rate del debito fiscale, ha chiuso il 2015 con una perdita di oltre 15 milioni di euro (rettificata poi al rialzo l’anno successivo per ragioni contabili) i cui effetti si sono trascinati anche nel bilancio 2016, rischiando di inficiare la situazione finanziaria della società.
http://www.ship2shore.it/it/shipping/aponte-paga-e-chiude-i-conti-col-fisco_65400.htm