Categorie: Diritto Penale

“Aspettando Godot” (Beckett). In attesa: a) dell’approvazione della riforma dell’immigrazione del Presidente Obama sui visti di ingresso negli USA per lavoratori altamente scolarizzati e specializzati (Bill S.744); b) della stipula del trattato sul libero scambio UE-USA – “Transatlantic Trade and Investment Partnership” (TTIP)
Data: 22 Set 2014
Autore: Serena Pagliosa

In September of last year, we promised to keep readers updated on the approval process by the United States Congress of the bill (S. 744) regarding the reform of the Federal legislation on the quality of immigration.
Our interest in this important and comprehensive reform of ‘”immigration law” in the United States is the fact that our law firm (that has an office in Miami) has always been attentive to the possible connections between the UE and US judicial systems.
Indeed, the interest was and is still determined by the extraordinary opportunities that this bill promises to implement in the field of entry visas for foreign workers in the United States (in this case, Visa “H-1B”, governed by Title 8, Section 1184, of the US Code).
As a matter of fact, this bill expects that the number of entry visas should rise from 65,000 per year to 110,000 per year. Furthermore, in case of strong demand for particularly specialized workers, that number could reach 180,000 per year.
This important reform, after having passed the scrutiny of the Senate dated 06.27.2013, has not yet been approved by the House of Representatives, where the Republican majority has not yet allowed the vote of such an important bill. President Obama, on 6/30/2014, said “For more than a year, Republicans in the House refused to pass immigration reform.”

Come ricorderanno i lettori del numero della Newsletter pubblicato nel settembre dello scorso anno, ci eravamo impegnati a tenere gli stessi aggiornati sull’iter approvativo, da parte del Congresso degli Stati Uniti, del disegno di legge (S. 744) relativo alla riforma della normativa federale sulla immigrazione di qualità.
L’interesse per tale importante e complessiva riforma dell’”immigration law” statunitense è dato dal fatto che, avendo il nostro studio una sede a Miami, lo stesso è da sempre attento alle possibili connessioni legali tra l’ordinamento comunitario e italiano, da un lato, e quello statunitense, dall’altro.
Nel caso di specie, tale interesse era ed è determinato dalle straordinarie opportunità che tale disegno di legge promette di attuare in materia di visti di accesso negli Usa per lavoratori stranieri (si tratta del visto “H-1B”).
Com’è noto, tale materia disciplinata dal Titolo 8, Sezione 1184, dello U.S. Code dovrebbe essere significativamente novellata, se verrà approvata tale riforma, sotto il fondamentale profilo del numero di lavoratori stranieri, altamente scolarizzati e specializzati, ammessi ad ottenere tale visto.
Il disegno di legge prevede, infatti, che tale numero dovrebbe passare da 65.000 all’anno a ben 110.000 all’anno. Inoltre, in caso di forte domanda di tali lavoratori particolarmente specializzati, tale numero potrebbe raggiungere i 180.000 all’anno.
Tale importante riforma, dopo aver passato il vaglio del Senato in data 27/6/2013, non è ancora stata approvata dall’altro ramo del Congresso, la Camera dei Rappresentanti, dove la maggioranza repubblicana non ha consentito fino ad oggi il voto di tale importante disegno di legge.
Il Presidente Obama, in data 30/6/2014, ha affermato che: “per più di un anno i repubblicani alla Camera si sono rifiutati di approvare la riforma dell’immigrazione”. Ancora, in data 5/9/2014, il Presidente ha affermato che: “Abbiamo bisogno di una riforma dell’immigrazione” e che: “senza un’azione del Congresso, farò il possibile nei limiti dei miei poteri, per agire nell’interesse del nostro Paese”.
In attesa, pertanto, che il Presidente attivi i poteri esecutivi che gli garantisce la Costituzione, nonché delle oramai imminenti elezioni di “Midterm”, che il prossimo 4/11 rinnoveranno parte del Congresso, restiamo in speranzosa attesa che tale riforma così importante per il destino di tanti giovani talenti, italiani ed europei, possa finalmente essere definitivamente approvata.
Restiamo, altresì, in attesa che l’Unione europea e gli Stati Uniti d’America addivengano alla stipula di un equo trattato sul libero scambio (Transatlantic Trade and Investment Partnership – TTIP)che non sacrifichi i legittimi interessi europei.
In tale premessa il TTIP potrà sviluppare importanti positività ove si consideri che l’Unione europea (costituita da 28 Paesi membri) ha una popolazione pari a 513 milioni di persone e gli USA pari a 324 milioni (l’aggregato dei due dati è pari a 837 milioni di persone) e che il PIL dell’UE sommato a quello degli USA è pari al 45% del PIL mondiale.
Anche in questo caso, restiamo in fiduciosa attesa delle elezioni di“Midterm”, nonché qui in Europa di una maggiore determinazione e di un ragionevole pragmatismo nel percorso verso l’Europa Federale da parte delle Istituzioni comunitarie appena rinnovate dopo le recenti elezioni europee.

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