Come già ampiamente chiarito, gli animali NON trasmettono il Coronavirus.
Ciò detto, alla luce del recente DPCM dell’11 marzo u.s., che cosa possono fare i proprietari degli animali e i volontari di canili, colonie feline e centri recupero animali?
I proprietari di animali domestici possono certamente portare fuori il proprio animale per fargli espletare i propri bisogni e nel caso vi sia necessità di cure veterinarie.
Tuttavia, è assolutamente necessario rimanere nel proprio Comune e limitare la passeggiata in zone limitrofe alla propria abitazione.
Se vi recate al parco, mantenete la distanza di sicurezza di almeno un metro dalle altre persone. Ricordo poi che gli assembramenti sono vietati.
Per quanto riguarda invece i volontari di canili/gattili/CRAS o le gattare che si occupano delle colonie feline, anche in questo caso, stante la necessità degli animali ivi presenti di ricevere cure giornaliere e costanti, è possibile continuare a prestare la propria opera di volontariato.
Tuttavia, è richiesto di munirsi di autocertificazione dove si dovranno indicare le proprie generalità e dichiarare sotto la propria responsabilità di essere a conoscenza delle misure di contenimento del contagio e che lo spostamento è determinato da una “situazione di necessità”, specificando che ci si sta recando presso il canile, gattile, colonia o CRAS.
Il contenuto dell’autodichiarazione è vincolante e la non veridicità costituisce reato. La violazione delle prescrizioni è punita, infatti, con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 206 euro, secondo quanto previsto dall’articolo 650 del codice penale sull’inosservanza di un provvedimento di un’autorità.
Ma pene più severe possono essere comminate a chi adotterà comportamenti che configurino più gravi ipotesi di reato.
E’ consigliabile portarsi dietro anche una dichiarazione dell’ente/associazione per la quale si presta il volontariato che attesti quanto affermato nell’autocertificazione o, per le gattare, il modulo rilasciato dalla ASL di assegnazione diretta e nominativa della colonia felina.
Si ricorda che è assolutamente necessario limitare il proprio spostamento solo ed esclusivamente per raggiungere dalla propria abitazione il canile/gattile/CRAS e viceversa o per andare a comprare i beni di prima necessità per gli animali ivi presenti.
Il recupero di animali domestici e selvatici è un servizio indifferibile per cui si può continuare a prestare questa tipologia di attività. Ovviamente, anche in questo caso, sarà necessario munirsi di autocertificazione indicando tra le cause di giustificazione la situazione di necessità.
Inoltre, le strutture in oggetto dovranno garantire il rispetto della distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale anche durante i recuperi di cui sopra.
Ad ogni modo, al fine di tutelare la salute di tutti noi, si raccomanda di limitare la presenza dei volontari allo stretto necessario e di rispettare le regole di pulizia e di distanza di sicurezza che ci sono state indicate.
Infine, ricordo che è previsto il divieto assoluto di uscire di casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus. In caso di sintomi da infezione respiratoria o febbre superiore a 37,5 gradi è fortemente raccomandato di rimanere a casa, di rivolgersi al proprio medico e di limitare al massimo il contatto con altre persone.
**AGGIORNAMENTO**: in data 12/3/2020 il Ministero della Salute ha pubblicato una nota di aggiornamento in cui è stato specificato che:
“sono consentite le attività di accudimento e gestione degli animali presenti nelle strutture zootecniche autorizzate/registrate dal servizio veterinario ivi compresi canili, gattili e l’accudimento e cura delle colonie feline e dei gatti in stato di libertà garantite dalla Legge 281/91” .
“si ritiene inoltre opportuno sottolineare che gli spostamenti relativi alla cura degli animali di affezione rientrano nell’ambito della deroga relativa ai motivi di salute, in quanto sono da estendersi anche alla sanità animale, in conformità delle disposizioni previste dai su citati DPCM.”
Avv. Manuela Giacomini