The conditions under which the EU laws are translated into local practices by legal professionals on the ground in Italy. An important research by the Princeton University place emphasis on the role of Genovese judges and lawyers. Our legal firm was and is one of the main protagonist in this field.
La prestigiosa Princeton University, New Jersey, col contributo del Governo Federale USA,sta sviluppando un importante lavoro di ricerca sull’applicazione del diritto europeo da parte delle giurisdizioni nazionali dei principali Stati membri dell’Unione.
E’ davvero interessante,innanzitutto,constatare come, in un momento certo non facile per il nostro continente,pessimista sull’utilità di un futuro unitario che,a mio avviso,piaccia o meno,è addirittura indispensabile quantomeno tra i paesi fondatori dell’Europa per competere in pari dignità con gli aggregati politico-statuali e privati che decidono le sorti del pianeta (compresa la nostra), il Dipartimento di scienze politiche di una delle principali Università statunitensi abbia deciso di dedicare massima attenzione al processo di armonizzazione applicativa del diritto UE da parte degli operatori,giudici ed avvocati in particolare.
Si direbbe che solo chi osserva da fuori il nostro modello di civiltà, sia oggi capace di vederne ed apprezzarne (o odiarne) la straordinaria forza potenziale in termini economici ,politici e culturali, nel mentre troppi europei, invece di porsi il problema del come strutturare i nuovi equilibri di governante di cui questo contenitore di capacità,civiltà e potenza necessita con urgenza, aspirano ad uscirne traendo impropriamente ispirazione anche dalla vocazione protezionistica dell’interesse nazionale che il “nuovo corso” Presidenziale nord americano prefigura.
Peccato che nessuno di costoro si attardi a spiegare come ciò che,forse, è possibile fare a uno Stato federale egemone nel mondo, difficilmente lo sia per gli Stati nazionali del vecchio continente tutti singolarmente troppo lontani dalle economie di scala minime che il livello del “gioco”geopolitico planetario impone.
Ma tornando alla ricerca che la Princeton University sta conducendo ed in esito alla quale pubblicherà un saggio certamente approfondito,frutto di alcuni anni di lavoro, sulla storia e sullo stato del diritto UE, va subito detto che il primo paese membro da cui è partita l’indagine sul campo è l’Italia.
Un brillante Ph.D. Candidate, Tommaso Pavone, italo americano di seconda generazione, è infatti nel nostro paese per effettuare numerose interviste agli operatori ed agli studiosi che,secondo i dati raccolti dall’Università, hanno maggiormente contribuito alla nascita e allo sviluppo applicativo del diritto europeo in Italia,soprattutto attraverso il mezzo del rinvio pregiudiziale interpretativo alla Corte di Giustizia da parte dei giudici nazionali previsto dall’art. 267 del Trattato di Lisbona (TFUE).
Come noto agli addetti ai lavori, questo è lo strumento fondamentale che ha consentito il consolidamento di un diritto europeo omogeneo in quanto interpretato uniformemente dalla Corte UE, che ha sviluppato la consuetudine al dialogo transnazionale tra i giudici e gli avvocati,che ha garantito la fiducia reciproca tra i diversi sistemi nazionali e ne ha favorito l’armonizzazione nel rispetto della prevalenza del diritto euro unitario sugli ordinamenti dei Paesi membri eventualmente in contrasto con esso.
Ciò detto,è fonte di grande soddisfazione constatare come da una prima bozza della ricerca e dai piacevoli incontri/intervista avuti col giovane studioso americano, emerga che Genova, la sua Università , i suoi giudici ed il suo Foro, siano stati e restino tutt’oggi all’avanguardia in Italia nell’applicazione del diritto UE grazie al rinvio pregiudiziale interpretativo che ha dato luogo a sentenze davvero storiche della Corte UE.
Sentenze che hanno determinato percorsi innovativi della legislazione nazionale chiamata ad adeguarsi in settori strategici ai principi di diritto sanciti con tali decisioni.
Ma è anche motivo di orgoglio constatare che tra i “protagonisti” di questo primato genovese, il nostro studio compare con onore fin dai primordi. Dalla storica sentenza” Luisi e Carbone” sul plafond valutario, alla “Drexl” sull’IVA all’importazione, alla “Ponente Carni” sulla tassa di iscrizione delle società al registro delle imprese, alla notissima “Porto di Genova-Siderurgica Gabrielli” sul monopolio delle compagnie portuali che determinò la legge sui porti del ‘94,recentemente riformata dopo 22 anni di ottimo servizio.
Ed ancora oggi,quando nell’aula della Corte in Lussemburgo mi trovo a discutere casi legali di straordinario interesse (“Haralambides” sulla discriminazione su base nazionale nella nomina di un Presidente di Autority portuale, “RINA-SOA” sui requisiti per l’attività di attestazione dei partecipanti a gare pubbliche)il pensiero va ai decenni trascorsi da cittadino europeo in un’isola di civiltà che, oggi più che mai, merita di essere difesa nei suoi valori comuni e riformata nei suoi meccanismi di partecipazione e guida politica in un mondo che non farà sconti a chi dovesse illudersi che i confini nazionali siano sufficienti a proteggerci dai padroni dei potentissimi venti che travolgono ogni piccola frontiera.