The current global economic environment poses new challenges to businesses, which are having to accelerate the adoption of information and communication technologies. European Union acts as a guide with the propose of a Digital Agenda for Europe, under the strategy of Europe 2020: the scope is to speed up the roll-out of high-speed internet and reap the benefits of a digital single market for households and firms. According to the Commission, the digital transformation of small and medium-sized enterprises is essential for Europe’s economic future. Small and medium-sized businesses need the support of experienced professionals to guide them in this path.
L’attuale contesto economico globale pone nuove sfide alle imprese, che si trovano a dover accelerare l’adozione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Anche in tal senso, a far da guida troviamo l’Unione europea che, con la proposta dell’Azienda digitale europea nell’ambito della strategia Europa 2020, si è prefissa lo scopo di tracciare il percorso diretto a sfruttare al meglio il potenziale sociale ed economico di tali tecnologie, in particolare di internet, supporto essenziale delle attività socioeconomiche, per favorire l’innovazione, la crescita economica e il progresso. Secondo la Commissione europea la “trasformazione digitale” delle imprese – in particolare degli oltre 20 milioni di PMI che rappresentano il 99% di tutte le aziende e sono la chiave per la crescita, l’innovazione, l’occupazione e l’integrazione sociale – appare essenziale per il futuro economico dell’Europa.
Come conseguenza dei cambiamenti guidati dalla tecnologia è importante che le PMI europee siano agili ed in grado di cogliere le nuove opportunità di business.
A tale proposito, segnaliamo l’utilità dei contenuti di un ciclo di interessanti workshop organizzati dal WTC (World Trade Center), Azienda speciale presso la Camera di commercio di Genova per l’internazionalizzazione, volti a proporre alle aziende un piano di sviluppo strategico verso i mercati esteri completo dal punto di vista marketing, della comunicazione e dell’infrastruttura tecnologica.
L’attenzione nei confronti di questi seminari, a cui stiamo partecipando nell’ottica di continuo aggiornamento e formazione a cui è orientato il nostro Studio, deriva anche dai costanti rapporti di consulenza con numerose piccole e medie imprese nostre Clienti, per conto delle quali affrontiamo frequentemente problematiche giuridiche collegate alla contrattualistica online e all’e-commerce, settori in cui abbiamo maturato una specifica expertise.
In particolare, in occasione dell’incontro che si è tenuto lo scorso 30 marzo sul tema “Esportare con successo: strumenti digitali e best practice”, sono state fornite indicazioni molto utili sul commercio elettronico come metodo addizionale di vendita che, ad oggi, in base ai dati registrati, viene sfruttato solo da tre imprese su dieci. Il potenziale e-commerce del nostro Paese nel panorama comunitario è quindi molto elevato, avendo l’Italia una quota di mercato in tale settore pari solo al 3%.
Come illustrato dai relatori, per un corretto sviluppo della tecnologia dei siti internet delle imprese, occorre seguire un preciso percorso che prevede un’analisi preventiva effettuata da esperti, comprensiva dello studio dei mercati interessati e dei comportamenti dei clienti (imprese o consumatori), a cui si dovrà affiancare un progetto “su misura”. Ad esempio, distinto per il sito di un cellulare piuttosto che di un computer. Inutile dire che, tra i contenuti delle pagine web, avranno una certa rilevanza i contratti volti a regolare i rapporti con i clienti e il trattamento dei dati personali.
Alla luce di quanto visto, anche per garantire un idoneo confronto competitivo nell’attuale contesto economico globale, e sulla scia degli orientamenti comunitari, risulta fondamentale che le piccole e medie imprese si affidino a professionisti esperti per sviluppare le tecnologie, l’innovazione e il commercio elettronico. Il tutto con la consapevolezza dei rischi legati a un panorama legale transnazionale ed in costante evoluzione al quale occorre saper rapportare le esigenze di ragionevole certezza del quadro giuridico/contrattuale sottoscritto dal cliente. Evitando,nei limiti del possibile, che al naturale “rischio di impresa” che egli è disposto a correre, si aggiungano imprevisti, non valutati e non graditi “rischi legali”.