On July 28th 2017 Italian parliament approved new legislative provisions about vaccine prevention who shall reintroduce the obligation to give vaccines to minors under 16 and who shall provide duties for schools and for parents. Such decree has been challenged by the Region Veneto before the Constitutional Court for alleged violation of several principal contained in the Constitution.
Il 28 luglio 2017, il Parlamento ha approvato in via definitiva il Decreto Legge n. 73/2017, noto come Decreto Lorenzin, recante disposizioni in materia di prevenzione vaccinale.
La nuova legge è di assoluta attualità in quanto statuisce, tra le altre cose, il divieto di iscrivere a scuole materne ed asili nido i bambini non vaccinati, prevedendo sanzioni economiche per i genitori che iscriveranno i loro figli alla scuola dell’obbligo (dalla primaria alle superiori, sino ai 16 anni) senza le vaccinazioni prescritte.
Il testo di legge, confermandone definitivamente la riduzione da dodici a dieci, prevede l’obbligo di somministrare i seguenti vaccini: antipolio, antidifterica, antitetanica, antiepatite virale B, antipertosse, antiHaemophilus influenzae di tipo b, antimorbillo, antirosolia, antiparotite ed antivaricella; gli ultimi quattro sono obbligatori fino “a diversa successiva valutazione” e, dopo una verifica triennale, si stabilirà se renderle facoltative. Tali vaccini dovranno essere somministrati con due punture, una per l’esavalente con il quale saranno somministrati insieme 6 vaccini appunto (anti-poliomielite, anti-difterite, anti-tetano, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus Influenzae tipo b) e l’altra per il quadrivalente (anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella).
Vi sono, poi, quattro vaccini che non sono obbligatori, ma “fortemente consigliati” dalle Asl e, come previsto dal Piano nazionale vaccinazioni, sono: meningococco C e B, rotavirus e pneumococco.
La legge prevede la legittima astensione dalla somministrazione dei predetti vaccini solo in due circostanze: se i bambini sono già immunizzati (per aver contratto la malattia naturalmente) o se i bambini si trovano in particolari condizioni cliniche (in tal caso, la vaccinazione potrà essere posticipata); ovviamente, la sussistenza di tali circostanze dovrà essere debitamente documentata. Tali soggetti, tuttavia, dovranno eseguire le vaccinazioni in formulazione “monocomponente” in cui sarà assente l’antigene per la malattia per la quale c’è già la copertura.
La principale conseguenza dell’obbligo in parola consiste nel divieto per i bambini non vaccinati di iscriversi agli asili nido e alle scuole materne di tutto il territorio nazionale.
Entrando più nel dettaglio, per quanto riguarda asili e scuole materne vige il divieto di ingresso per i bambini non vaccinati. Entro l’ormai decorso 10 settembre, doveva essere presentata la documentazione comprovante l’avvenuta vaccinazione o la sussistenza di una delle condizioni per l’esclusione dall’obbligo ovvero una semplice autocertificazione. In tale ultimo caso, tuttavia, entro il 18 marzo 2018 dovranno essere esibiti i certificati attestanti l’avvenuta somministrazione dei vaccini. Dall’anno scolastico 2019/2020, invece, l’iter burocratico sarà semplificato con la previsione in capo agli istituti scolastici di dialogare direttamente con le Asl al fine di verificare i vari adempimenti degli studenti iscritti, esonerando da tale onere le famiglie.
Per quanto concerne gli altri bambini e ragazzi sino a 16 anni sono previste multe per i genitori che iscrivono i figli senza la copertura vaccinale obbligatoria che vanno da € 100 a € 500, in base al numero di vaccini non effettuati. Gli adempimenti documentali sopra descritti dovranno essere presentati entro il 31 ottobre 2017.
La legge, al fine di agevolare gli adempimenti vaccinali relativi all’anno scolastico 2017/2018, prevede che tutti i vaccini siano gratuiti e possano essere prenotati direttamente nelle farmacie convenzionate aperte al pubblico mediante il Centro unificato di prenotazione.
Come noto, la promulgazione della legge in esame è stata oggetto di forti critiche ed ha creato un vero e proprio movimento c.d. “no vax” di genitori che reclamano la tutela dei propri diritti alla libertà di autodeterminazione ed alla salute garantiti a livello costituzionale. In aggiunta, anche a livello politico è sorto un movimento contrario, guidato in primis dalla Regione Veneto che, come preannunciato, ha depositato il proprio ricorso alla Consulta, peraltro molto articolato, denunciando l’incostituzionalità del provvedimento.
Non resta che attendere la parola della Corte Costituzionale per poter delineare con maggior certezza la situazione normativa relativa alle vaccinazioni obbligatorie.