Il 14 e 15 aprile scorsi abbiamo avuto l’opportunità di partecipare al primo legal hackathon italiano sulla gender diversity, un bellissimo evento organizzato a Pavia da ASLA –Associazione Studi Legali Associati – e da ASLA Women.
Concretamente, come si svolge e come funziona un hackathon?
Innanzitutto, la parola hackathon è un neologismo che deriva dalla crasi tra due termini inglesi: hacker e marathon. Originariamente, gli hackathon nascono come eventi in cui programmatori ed esperti del web, si riuniscono, da un minimo di 24 ore consecutive ad un massimo di una settimana, per cercare di risolvere un problema in ambito informatico.
Tale idea è stata successivamente mutuata dal settore informatico ed applicata in moltissimi altri ambiti, tra cui quello legale.
Nel nostro caso, l’obiettivo della competizione era di immaginare e sviluppare idee e soluzioni innovative volte a favorire l’avanzamento professionale degli avvocati donna all’interno degli studi legali associati. La sfida consisteva nell’immaginare, anche attraverso modalità smart e digitali, le azioni, i programmi e le strategie capaci di promuovere una cultura meritocratica e inclusiva che potesse valorizzare e far crescere il talento e la leadership femminile negli studi legali associati, rendendo il più trasparente possibile il processo di ammissione ai ruoli di vertice.
Sicuramente l’evento è stata un’occasione estremamente stimolante per trattare temi di grande importanza nei moderni studi professionali, con il contributo di professioniste affermate, e per poter sviluppare skills non strettamente giuridiche, come la comunicazione e il lavoro di squadra, indispensabili per operare con successo nell’ambito legale moderno. Inoltre, l’intensità della prova, durata 24 ore non-stop, è stata un esercizio utile per migliorare la nostra resistenza e la capacità di gestione dello stress, in un contesto differente dalla routine quotidiana.
Elodie Morino e.morino@contegiacomini.net
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Matteo Corsi m.corsi@contegiacomini.net