E’ noto che il rifornimento destinato all’impiego nella navigazione in acque comunitarie è esente da accisa.
Meno noto, forse, è che, attraverso una circolare del Ministero delle finanze l’esenzione è stata estesa anche al rifornimento di navi “temporaneamente poste in disarmo per provvedere alle consuete operazioni di manutenzione”, purché “mantenute in condizioni di pronta navigabilità (disarmo attivo)” e con “costante presenza di personale di equipaggio a bordo”.
Il rispetto di tali requisiti, contestato dall’Agenzia delle dogane di Genova a una nota compagnia di navigazione, è stato confermato lo scorso ottobre da un’articolata e interessante pronuncia della Commissione tributaria provinciale di Genova.
In breve i magistrati della Lanterna hanno respinto la linea dell’Agenzia secondo cui, all’esenzione, nella specie, ostavano:
– la carenza di equipaggio (ritenuta, invece, congrua ove “rapportata alle esigenze proprie della manutenzione del natante”)
– la circostanza che alcune parti dei motori delle navi rifornite si trovavano (non a bordo ma) in riparazione presso ditte specializzate (circostanza ritenuta irrilevante, dal momento che i motori interessati non si trovavano sullo stesso asse, e vi erano, comunque, altri 2 motori che rendevano possibile la pronta navigazione).
Gli armatori con navi in manutenzione potranno, quindi, richiedere (ove ne ricorrano i requisiti) l’esenzione da accisa sui rifornimenti di carburante.
Per il passato, inoltre, si potrebbe ancora essere in tempo per domandare il rimborso delle accise.
L’uovo di Colombo, insomma o, è il caso di dirlo, l’uovo di Pasqua!