Nuovo passaggio nel caso delicato delle trascrizioni dei figli delle coppie omogenitoriali.
Procure e tribunali civili invero non si fermano e di fatto va avanti la vexata quaestio relativa alle famiglie arcobaleno e i loro figli.
Il problema è che spesso queste pronunce invece che dirimere la questione contribuiscono al contrario ad aumentare il caos e la confusione considerato che le sentenze sono differenti fra loro.
Questo nuovo capitolo si apre con la circolare del ministero dell’Interno che a marzo scorso aveva costretto diverse amministrazioni, tra cui quella di Milano, a interrompere la trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali.
Dopo la decisione della procura di Padova che qualche settimana fa aveva disposto l’annullamento di dette trascrizioni a partire dal 2017, si registra ora una nuova impugnazione, questa volta di un tribunale civile. Ma in questo caso la decisione del giudice è diversa.
Accade a Milano, dove il Tribunale civile ha annullato la trascrizione di un altro atto di nascita, di una coppia di uomini, il cui bambino è nato con la maternità surrogata.
La decisione dopo la richiesta della Procura milanese di annullare, sulla base della sentenza della Cassazione dello scorso dicembre, le registrazioni all’anagrafe dei figli di quattro coppie omogenitoriali. Solo che la sentenza ha due pesi e due misure: per il figlio della coppia di uomini l’atto è annullato. Per i figli di tre coppie di donne no.
In buona sostanza la trascrizione dell’atto di nascita di un bambino con due papà nato all’estero da gestazione per altri è stata cancellata dall’’ottava sezione del Tribunale civile di Milano. In Particolare la parte cancellata è quella in cui si indicava anche il genitore intenzionale oltre a quello biologico.
Il Tribunale ha invece indicato un differente tipo di procedimento per tre casi di trascrizione dell’atto di riconoscimento del figlio con due mamme da parte della madre intenzionale. Intanto gli atti di nascita dei bambini restano trascritti.
Questa decisione è l’ennesima di un tribunale e ancora una volta la via presa è diversa perché in Italia esistono sentenze, ma non leggi per il riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali.
Interessante vedere su quali basi Milano rinvia i casi delle coppie omogenitoriali con due donne e sceglie la via della sentenza della Cassazione (e solo per i casi successivi alla sentenza.)
Questa la motivazione: «la legittima finalità di disincentivare il ricorso alla pratica della maternità surrogata, che offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane, assecondando un inaccettabile mercificazione del corpo, spesso a scapito delle donne maggiormente vulnerabili sul piano economico e sociale».
Per il tribunale «l’automatismo del riconoscimento del rapporto di filiazione con il genitore di intenzione, sulla base del contratto di maternità surrogata e degli atti di autorità straniere che riconoscono la filiazione risultante dal contratto, non è funzionale alla realizzazione del miglior interesse del minore, semmai attua quello degli adulti che aspirano ad avere un figlio a tutti i costi».
«Va escluso che il desiderio di genitorialità, attraverso il ricorso alla procreazione medicalmente assistita lasciata alla autodeterminazione degli interessati, possa legittimare un presunto diritto alla genitorialità comprensivo non solo del se e del quando, ma anche del modo» riportano i passaggi dalla sentenza.
La via da scegliere per i giudici è quella dell’adozione in casi speciali. «L’ordinamento già conosce e tutela rapporti di filiazione non originati dalla genetica, ma sorti sulla base della “scelta”, e quindi dell’assunzione di responsabilità, di dar vita a un progetto genitoriale comune».
Questo istituto «consente al bambino, nato a seguito di maternità surrogata nell’ambito di un progetto procreativo di una coppia omoaffettiva, di mantenere, con il riconoscimento dello status di figlio, la relazione affettiva e di cura già di fatto instaurata e consolidata con il partner del genitore biologico».
E inoltre «rappresenta il modello rivolto a consolidare, con una veste giuridica, il rapporto con quello, dei due componenti della coppia, che non è genitore biologico e quindi non risulta genitore secondo l’ordinamento italiano».
Nel caos delle decisioni dei giudici da segnalare anche quanto accaduto la scorsa settimana a Straburgo. La Corte europea dei diritti umani ha dichiarato inammissibili una serie di ricorsi contro l’Italia di coppie omosessuali che chiedevano la condanna del nostro Paese, proprio perché impedisce la trascrizione all’anagrafe degli atti di nascita dei bambini nati attraverso la gestazione per altri.
Alla luce di questo mare magnum di pronunce e orientamenti ondivaghi è appena il caso di sottolineare la imprescindibile necessità di una legislazione chiara in materia e non a caso giusto qualche giorno addietro vi è stata l’apertura del ministro delle Pari Opportunità Roccella sulla necessità quantomeno di una “sanatoria” in mancanza di una legge strutturata.
Avv. Luigi Nasta
Immagine di <a href=”https://it.freepik.com/vettori-gratuito/coppie-di-orgoglio-e-colletion-di-famiglie_4740502.htm#query=famiglia%20gay&position=11&from_view=search&track=ais”>Freepik</a>