Categorie: Diritto degli animali

Novità europee sul trasporto di animali vivi.
Data: 21 Dic 2021
Autore: Manuela Giacomini

In addition to the legal initiatives, in 2021 the European Parliament and the European Commission are finally taking a stand on the evident violation/partial implementation of the Regulation (EC) 1/2005 by some Member States and on the importance of animal welfare. Although the results are not yet satisfactory, we can still consider them a timid step in the right direction.

A seguito delle azioni legali e politiche intraprese dai nostri clienti di Animal Welfare Foundation in questi anni e da altre associazioni di protezione animale, nel giugno 2020, il Parlamento europeo ha deciso di istituire una Commissione d’Inchiesta (la terza nella storia del Parlamento europeo) –Commissione ANIT – per indagare sulle violazioni del Regolamento CE n 1/2005 relativo alla protezione degli animali durante il trasporto da parte degli Stati membri e sulla presunta incapacità della Commissione europea di agire sulla base delle prove che gli sono state fornite in questi anni.

Dopo 18 mesi di lavoro, in cui i 30 deputati che componevano la Commissione hanno indagato sul campo, partecipando in prima persona ad alcune investigazioni delle Associazioni, e hanno sentito tramite audizione pubblica di numerosi esperti tra cui la sottoscritta, il 2 dicembre la Commissione ha votato una serie di emendamenti e approvato la bozza di relazione conclusiva e le sue raccomandazioni.

In particolare, la Commissione ANIT ha finalmente riconosciuto l’insufficiente attuazione del Regolamento, soprattutto nei casi di trasporto extra-UE.

Inoltre, nelle raccomandazioni, approvate con 24 voti a favore 5 astenuti e un contrario, vi sono alcune richieste importanti che vengono fatte alla Commissione europea, ovvero: di prevedere la presenza di telecamere a circuito chiuso sui mezzi di trasporto; di limitare la durata massima dei trasporti e di consentirli solo se la temperatura prevista è compresa tra 5ºC e 30ºC; di vietare il trasporto di animali sotto le cinque settimane di vita e di limitarlo al massimo a due ore nelle settimane successive fino allo svezzamento; di prevedere disposizioni specifiche per ciascuna specie, inclusi pesci, pollame, cavalli, gatti e cani.

Gli eurodeputati hanno anche chiesto alla Commissione UE una transizione verso un sistema più efficiente ed etico, sostituendo il trasporto di animali vivi con quello di carne e carcasse ma solo “quando possibile” (mantenendo quindi una linea più cautelativa rispetto a quello che si sperava) e di presentare entro il 2023 un piano d’azione per sostenere questo cambiamento congiuntamente ad un fondo specifico per ridurre al minimo gli impatti socio-economici dei cambiamenti che devono essere apportati.

A questo punto, la palla passerà all’Assemblea plenaria del Parlamento europeo che a gennaio 2022 discuterà entrambi i documenti e voterà il progetto di raccomandazione, sperando che i Parlamentari abbiano il coraggio e la lungimiranza di spingersi oltre rispetto alle timide raccomandazioni fatte, che comunque rappresentano un piccolo passo avanti.

Va poi sottolineato che la Commissione europea con la strategia “Farm to Fork” ha deciso di assegnare un importante ruolo al benessere degli animali nella sostenibilità dei sistemi alimentari.

A tale proposito, la Commissaria alla Salute Stella Kyriakides ha annunciato nell’aprile di quest’anno, che entro la fine del 2023 ci sarà una revisione della legislazione in materia di benessere animale, compresi i regolamenti sulla protezione al trasporto e alla macellazione. Lo scopo della revisione è di allineare la legislazione alle recenti evidenze scientifiche e semplificarne l’applicazione e garantire in definitiva un livello più elevato di benessere degli animali.

La Commissione europea ha quindi lanciato una consultazione pubblica sulla revisione che durerà 14 settimane, fino al 21 gennaio 2022, e dovrebbe consentire di raccogliere le opinioni del grande pubblico e dei vari attori del settore su un’ampia gamma di argomenti. I riscontri saranno presi in considerazione nella fase di ulteriore sviluppo e perfezionamento dell’iniziativa e confluiranno in una relazione di sintesi che illustrerà come se ne è tenuto conto.

E’ evidente quindi che qualcosa si sta muovendo anche a livello politico e certamente questo ci rincuora e ci fa ben sperare per il futuro.

Ad ogni modo, anche a seguito della gravissima vicenda delle navi Karim Allah e Elbeik, ove 2.600 vitelli partiti a dicembre dalla Spagna e diretti in Turchia hanno invece vissuto un’odissea di 2 mesi in mezzo al mare per poi concludere il loro interminabile viaggio con il loro abbattimento presso il porto spagnolo di Cartagena, sarà nostra cura continuare a segnalare tutte le violazioni del Regolamento CE 1/2005 da parte delle autorità competenti degli Stati membri.

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