In tema di utilizzo di animali per testare i prodotti di make-up, l’Unione europea ha affrontato un lungo processo normativo cominciato nel 1993 con l’emanazione di una prima direttiva che mirava a bandire tale pratica. Tuttavia, solo nel 2004 vi è stata la vera e propria messa al bando dei test per i prodotti cosmetici finiti e nel 2009 il divieto si è esteso anche ai singoli ingredienti presenti in questi prodotti (anche nel caso in cui i test fossero avvenuti in Paesi fuori dai confini dell’Unione).
Poiché però erano ancora consentiti test su quei pochi ingredienti i cui possibili effetti sulla salute umana erano ritenuti troppo complessi per essere testati solo con metodi alternativi, l’Unione nel 2013 si è dotata della direttiva 2003/15/CE che ha finalmente ed effettivamente vietato la vendita di prodotti e ingredienti testati sugli animali, includendo anche gli ingredienti dagli effetti più complessi.
Nel resto del mondo, però, nonostante numerosi miglioramenti, questa pratica viene poco seguita al punto che nell’80% dei Paesi sono ancora consentiti i test così come la vendita dei prodotti sperimentati sugli animali.
Per questo motivo, nel corso di questa settimana la Commissione Ambiente del Parlamento europeo ha presentato un’Oral Question rivolta a Commissione europea e Consiglio europeo proprio sulla necessità di chiedere “a global end to animal testing for cosmetics.”
Ed infatti, secondo gli Europarlamentari, l’Unione europea dovrebbe sfruttare la propria posizione di leader su questo specifico tema a tutela del benessere animale, in modo da poter spingere anche gli altri Paesi del mondo a vietare i test dei prodotti per il make-up sugli animali.
A questo proposito quindi, il 7 dicembre verrà votata una risoluzione prima del dibattito e del voto finale che si terrà in seduta plenaria a marzo 2018.