On July 11th 2018, I’ve been invited to the EU Parliament in Bruxelles to discuss the petitions that our law firm has submitted on behalf Animal Welfare Foundation e.V., about the continuous and systematic violation of the Regulation EC n. 1/2005 “on the protection of animals during transport” by several Member States.
The discussion has been positive. In fact, the petitions will be keep open until the filing of the reports on the EU Commission’s audits in Spain and Croatia, which will be complete in February 2019. Therefore, the PETI Committee of the EU Parliament will continue to put pressure on the EU Commission.
L’11 luglio 2018, sono stata invitata presso il Parlamento europeo a Bruxelles per discutere davanti alla “Commissione petizioni” le due petizioni che nel 2016 e nel 2017 il nostro studio ha inviato al Parlamento per conto dei nostri clienti di Animal Welfare Foundation.
In particolare, le petizioni riguardano la violazione del Regolamento UE n. 1/2005 “sulla protezione degli animali durante il trasporto” da parte di alcuni Stati membri durante l’esportazione di animali vivi su strada e via mare verso Stati terzi, argomento sul quale abbiamo anche depositato due denunce davanti alla Commissione europea (ancora pendenti), chiedendole di aprire le relative procedure di infrazione contro gli Stati membri coinvolti.
Pertanto, in aggiunta alle azioni legali davanti alla Commissione europea, abbiamo ritenuto utile sfruttare lo strumento giuridico della petizione per chiedere anche al Parlamento europeo di intervenire in modo appropriato su questo specifico tema, in modo da garantire il pieno rispetto del benessere degli animali esportati fino al luogo di destinazione, come stabilito dalla Corte di Giustizia nella causa C-424/13.
Qualsiasi cittadino dell’Unione europea o residente di uno Stato membro può, infatti, presentare una petizione al Parlamento europeo, individualmente o in associazione con altri, su una materia che rientra nel campo d’attività dell’Unione europea e che lo concerne direttamente. Il diritto di petizione, garantito dal Trattato (artt. 20 e 227 TFUE) e dalla Carta dei diritti fondamentali (art. 44), è riconosciuto anche alle società, organizzazioni o associazioni con sede sociale nell’Unione europea. La petizione può contenere una richiesta personale, un reclamo o un’osservazione riguardo all’applicazione della normativa europea o invitare il Parlamento europeo a pronunciarsi su una determinata questione.
Proprio a tal fine, il Parlamento ha istituito al proprio interno una Commissione per le petizioni, incaricata di esaminare le richieste presentate dai cittadini e di dar loro seguito nella maniera più appropriata. L’obiettivo di questa Commissione è di rispondere a tutte le petizioni indicando, se possibile, una riparazione extragiudiziale alle legittime preoccupazioni sollevate dai firmatari su questioni relative agli ambiti di attività dell’UE.
Dopo un’animata discussione tra i membri della Commissione petizioni, la sottoscritta e alcuni membri della Commissione europea, il Parlamento ha accolto con favore le nostre tesi, decidendo quindi di mantenere aperte le petizioni fino a febbraio 2019, termine entro il quale la Commissione europea farà avere al Parlamento i report sugli audit che terrà in questi mesi in Spagna e Croazia proprio per indagare sul trasporto via mare degli animali europei verso il Medio Oriente.
Dopo di che, si terrà una nuova discussione alla luce di quanto emerso da tali audit e dalle ulteriori indagini di Animal Welfare Foundation.
Si tratta quindi di un primo risultato molto positivo, che ci auspichiamo possa, innanzitutto, portare gli Stati membri a rispettare la normativa comunitaria sul tema e, col tempo, che possa portare le Istituzioni europee a riconsiderare la possibilità di attuare una strategia volta a sostituire il trasporto di animali vivi verso i paesi terzi.
Manuela Giacomini